sabato 29 dicembre 2012

Alcantara gole di Ficarazzi

A strapiombo sulle gole dell'Alcantara sulla riva destra del fiume, nel versante opposto alle famose gole. Per saperne di più visitate la pagina "Alcantara gole Ficarazzi" su www.etnanatura.it.

venerdì 28 dicembre 2012

Montagna grande


(Da http://www.comunemottacamastra.gov.it/?p=montagna_grande). Montagna Grande è la cima più alta della catena dei Peloritani (m. 1374) e ci offre un paesaggio bucolico. La vegetazione folta e rigogliosa, mostra boschi di quercia, roverella, leccio, pini, olmi e i famosi platani decantati da Pietro Bembo. Essa è anche punto di nidificazione dell'aquila del Bonelli e altri rapaci tra cui: la poiana, e varie specie di falchi; nel silenzio della notte invece echeggia il canto stridulo del barbagianni. La fauna locale annovera varie specie di animali fra i quali: l'istrice, i cinghiali, le lepri, la martora, il gatto selvatico e il ghiro.
Per saperne di più visita la pagina Montagna grande di www.etnanatura.it.

martedì 25 dicembre 2012

Ponte Barca

La presenza di una diga sul Simeto in località Barca, comune di Paternò, ha determinato la creazione di un invaso caratterizzato da anse, acquitrini ed isole fluviali che permettono a moltissimi uccelli acquatici di ritrovare un habitat ideale. Purtroppo, malgrado sia stato dichiarato oasi di protezione e rifugio della fauna acquatica dalla regione Sicilia, allo stato attuale Ponte Barca si presenta come una enorme discarica di rifiuti. Situazione questa che abbiamo potuto constatare in altri siti del comune di Paternò.
Per saperne di più visitate la pagina "Ponte Barca" di www.etnanatura.it.

sabato 22 dicembre 2012

Castello di Poira

Il castello della baronessa Poira, arroccato sulla cima della omonima collina, conserva, malgrado lo stato di grave degrado, un fascino particolare. Domina la valle del Simeto e nasconde enormi tesori archeologici che vanno dalla preistoria alla fine dell'ottocento. Per saperne di più visitate la pagina "Castello di Poira" su www.etnanatura.it.

domenica 9 dicembre 2012

Orto botanico Catania

Non è sempre necessario percorrere i lunghi sentieri dell'Etna per ritrovare la natura. I più pigri, nelle fredde giornate d'inverno, possono programmare una visita all'orto botanico per ritrovare un contatto con madre natura. L'orto Botanico di Catania, risalente al 1858, si estende su una superficie di circa 16.000 mq e riveste importanza come sede di alcune peculiari collezioni quali le 'succulente', le 'palme' e le 'piante spontanee siciliane'.
Per saperne di più visitate la pagina "Orto botanico" su www.etnanatura.it.

mercoledì 5 dicembre 2012

Grotta di Piano Noce



La grotta di Piano Noce, in località Serra Buffa, è un lungo tunnel che s'insinua dentro la montagna. Per saperne di più visitate la sezione "I miei sentieri" di www.etnanatura.it.

venerdì 30 novembre 2012

Grotta Piano Porcaria

Come tutte le grotte antiche dell'Etna, la grotta di Piano Porcaria presenta una varietà di ambienti e di colori che ne consigliano la visita. Una scala in legno messa di recente sul sito facilità l'ingresso alla grotta. Per saperne di più visitate la sezione Grotte di www.etnanatura.it.

martedì 27 novembre 2012

No muos

USAF Unmanned Aircraft Systems Flight Plan 2009-2047: s’intitola così il documento programmatico dell’aeronautica militare degli Stati uniti d’America che definisce gli obiettivi strategici e le linee guida da perseguire da qui ai prossimi 35 anni. Tre le tappe chiave: la prima, fissata per il 2020, vedrà la progressiva sostituzione dei cacciabombardieri e degli intercettori con gli aerei senza pilota. La seconda, nel 2030, in cui i droni saranno i padroni assoluti dei cieli, teleguidati in sciami da un manipolo di superefficienti tecnici militari. L’ultima data, quella che celebrerà la follia dell’apocalisse bellica, nel 2047, quando gli attacchi convenzionali, chimici, batteriologici e nucleari saranno decisi in assoluta autonomia da sofisticati computer che riprodurranno artificialmente l’intelligenza umana, l’intuito, la poliedricità e la flessibilità del pensiero, senza più dovere fare i conti con la coscienza, il dubbio, l’emotività, i sentimenti che indeboliscono anche i guerrieri più spietati e assetati di sangue.

Conflitti sempre più disumanizzati e disumanizzanti, una cesura irreversibile con la storia dell’uomo, con la visione cosmica della responsabilità, della concezione stessa della pace e della guerra, della vita e della morte. Se nel 2047 lo sforzo plurimiliardario del Pentagono e degli scienziati partner giungerà positivamente a termine, l’umanità sarà inevitabilmente condannata all’olocausto.

Nei deliri di morte degli apprendisti stregoni del XXI secolo c’è un luogo del pianeta che farà da battistrada al Flight Plan 2009-2047. La Sicilia. La stazione aeronavale di Sigonella, alle porte della città di Catania, è stata designata a capitale mondiale dei droni, i famigerati velivoli-spia “Global Hawk” e quelli di attacco missilistico “Predator” e “Reaper”, giunti segretamente un paio di anni fa e quotidianamente utilizzati per le azioni di guerra in Libia, Corno d’Africa, Uganda, Mali, Congo, Yemen, Iraq, Afghanistan, Pakistan e finanche contro i migranti che solcano il Mediterraneo. A Niscemi, in provincia di Caltanissetta, nel cuore di una riserva naturale, sta sorgendo invece uno dei quattro terminali terrestri mondiali del MUOS, il nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari Usa che consentirà di trasmettere gli ordini e le informazioni necessarie per qualsivoglia azione militare ai sistemi operativi impiegati - caccia, unità navali, sottomarini, reparti, ma soprattutto droni - in qualsiasi parte del mondo essi si trovino. Il sistema satellitare, nelle intenzioni di Washington, dovrà ridurre enormemente i tempi di trasmissione e ricezione e aumentare di 10 volte il numero dei dati trasmessi nell’unità di tempo. Il pericolo che venga scatenato un conflitto globale per un mero errore tecnico diventa ancora più concreto.

Il terminale MUOS di Niscemi si comporrà di tre grandi antenne paraboliche dal diametro di 18,4 metri per le trasmissioni verso i satelliti geostazionari e due trasmettitori elicoidali in banda UHF (Ultra High Frequency), di 149 metri d’altezza, per il posizionamento geografico. Mentre le maxi-antenne trasmetteranno con frequenze che raggiungeranno valori compresi tra i 30 e i 31 GHz, i due trasmettitori elicoidali avranno una frequenza tra i 240 e i 315 MHz. Onde elettromagnetiche che penetreranno la ionosfera e i tessuti di ogni essere vivente che avrà l’ardire di sfidare frontalmente quello che ormai è noto come l’EcoMUOStro.

Contro il progetto si è alzata forte la protesta popolare, prima solo a Niscemi e nei comuni vicini, poi in tutta la Sicilia. Sono sorti più di una trentina di comitati No MUOS, sono stati organizzati incontri nelle scuole, nelle università, nelle piazze, nelle parrocchie, si è dato vita a festosi cortei davanti alla base militare. Sono state presentate decine d’interrogazioni parlamentari, firmate petizioni e appelli per la revoca delle autorizzazioni, decine di consigli comunali e tre consigli provinciali hanno votato delibere ed ordini del giorno contro il nuovo sistema a microonde. Il 6 ottobre scorso, Niscemi è stata letteralmente invasa dall’Altra Sicilia, quella che non si piega allo strapotere delle mafie e della militarizzazione e che sogna di trasformare l’Isola in ponte di pace e dialogo nel Mediterraneo. Cinquemila persone, donne, uomini, tantissimi giovani, i militanti delle organizzazioni della sinistra radicale e dei sindacati di base, gli scout cattolici, gli ambientalisti, i lavoratori precari della scuola, braccianti e piccoli produttori agricoli.

Alla vigilia di quella che è stata una straordinaria festa di popolo, simile a quelle di trent’anni fa a Comiso contro i missili Cruise a testata nucleare, una delegazione No MUOS è stata ospite del vescovo di Piazza Armenina, mons. Michele Pennisi, mentre da Caltagirone il vescovo Calogero Peri, al termine della Celebrazione eucaristica, ha invocato le istituzioni “a far chiarezza” sulla pericolosità del sistema, fornendo alla popolazione “le informazioni e le garanzie di tutela richieste”. “Auspico - ha concluso monsignor Peri - che dal cuore del Mediterraneo, culla di civiltà e di accoglienza, venga ancora una volta un’esortazione importante, e che tanto più sia condivisa, affinché le Istituzioni pongano, nuovamente, la salute dei cittadini, la promozione umana e la salvaguardia del creato fra i temi prioritari nell’agenda politica”.

A metà settembre, dopo un’audizione a Roma con i sindaci e i Comitati No MUOS, anche il Comitato d’inchiesta sull’uranio impoverito del Senato della Repubblica ha fatto sentire la propria voce contro il progetto militare Usa. Con una risoluzione approvata all’unanimità, l’organo istituzionale ha chiesto al governo la moratoria per l’installazione del MUOS “in applicazione del principio di precauzione, da applicarsi anche per analoghi sistemi operanti negli insediamenti militari della Sardegna”. “Nessun impianto deve essere attivo fino a che non sia stato inequivocabilmente dimostrato che esso non comporta alcun danno per la salute e per l’ambiente”, ha concluso il Comitato d’inchiesta.

A determinare la presa di posizione dei senatori, le risultanze delle Analisi dei rischi del MUOS dei professori Massimo Zucchetti, ordinario di Impianti Nucleari del Politecnico di Torino e Massimo Coraddu, consulente esterno del dipartimento di Energetica del Politecnico. Lo studio ha rilevato come la costruenda stazione comporti “gravi rischi per la popolazione e per l’ambiente” in un’area geografica vastissima, già colpita pesantemente dalle emissioni elettromagnetiche del centro di trasmissione con i sottomarini nucleari che la US Navy ha attivato nella riserva naturale di Niscemi nel 1992.

“Con la realizzazione delle nuove antenne si verificherà un incremento medio dell’intensità del campo in prossimità delle abitazioni più vicine pari a qualche volt per metro rispetto al livello esistente, con un incremento del campo nettamente superiore”, scrivono Zucchetti e Coraddu. “C’è poi il rischio di effetti acuti legati all’esposizione diretta al fascio emesso dalle parabole in seguito a malfunzionamento o a un errore di puntamento. In questi casi verrebbero provocati danni gravi e permanenti alle persone accidentalmente esposte a distanze inferiori ai 20 Km., con necrosi dei tessuti colpiti. Ma le persone irraggiate accidentalmente potrebbero subire danni gravi e irreversibili anche per brevi esposizioni”.

Le onde elettromagnetiche avranno pericolosissimi effetti pure sul traffico aereo nei cieli siciliani e in particolare sul vicino aeroporto di Comiso, prossimo all’apertura. “La potenza del fascio di microonde del MUOS è senz’altro in grado di provocare gravi interferenze nella strumentazione di bordo di un aeromobile che dovesse essere investito accidentalmente”, aggiungono gli esperti del Politecnico. “Rischi ancora più grandi sono legati all’irraggiamento accidentale, a distanza ravvicinata, di un aereo militare, nel quale le interferenze generate possono arrivare a innescare accidentalmente gli ordigni trasportati”.

Senza essere entrato ancora in funzione il MUOS ha già prodotto danni irreversibili all’ambiente e al territorio. Il cantiere aperto all’interno della riserva hanno infatti devastato un’intera collina e la sua macchia mediterranea, deturpando il paesaggio. L’illegittimità delle autorizzazioni concesse dalla Regione siciliana e i danni durante l’esecuzione delle opere sono stati documentati e denunciati dal Comune di Niscemi, dai Comitati, da Italia Nostra e dal WWF. La notte del 5 ottobre, qualche ora prima del serpentone multicolore che avrebbe circondato la base Usa, con un provvedimento unico nella storia delle installazioni militari statunitensi e Nato in Italia, la Procura di Caltagirone ha ordinato lo stop dei lavori per violazione delle leggi di tutela ambientale. “Attraverso consulenze tecniche e documenti sono state accertate violazioni delle prescrizioni riguardanti il decreto istitutivo dell’area protetta e il relativo regolamento”, ha spiegato il procuratore Paolo Giordano.

L’intervento dei magistrati è stato accolto con soddisfazione dal Coordinamento regionale No MUOS, che ritiene però che solo in sede politico-istituzionale potrà essere messa la parola fine al dissennato progetto militare. “Adesso il governo deve assumersi le proprie responsabilità revocando le autorizzazioni all’installazione e imponendo lo smantellamento delle strutture della base Usa e la sua restituzione alla popolazione”, afferma il niscemese Vincenzo Cummaudo. “In caso contrario, il Movimento articolerà le adeguate forme di disobbedienza civile affinché siano ripristinati i principi di sovranità nazionale e del diritto a un futuro libero dalle guerre”. Per Sergio Soraci, uno dei fondatori della Rete No Ponte di Messina, la strada obbligata in caso di dissequestro dei cantieri sarà quella del blocco dell’operatività della base. “Come a Comiso, trent’anni fa, mettendoci i nostri corpi e i nostri volti, perché è in gioco la vita e il futuro nostro e dei nostri figli”.

domenica 25 novembre 2012

Catania


Se una domenica di novembre, con un sole primaverile che concilia il sonno, non avete voglia di scarpinare sull'Etna e se magari un gruppo di amici vi propone di "rivisitare" Catania ... quale migliore occasione per riscoprire il più grande teatro romano dell'antichità dopo il Colosseo di Roma e uno degli alberi giganti della villa Bellini?

Ecco i percorsi:





giovedì 22 novembre 2012

Scosse di terremoto

Forti scosse di terremoto questa mattina sull'Etna precedute da una intensa fase di degassificazione dai crateri terminali. Forse prodromo di una nuova eruzione.
Da http://www.cataniatoday.it:
"Terremoto Catania 22 novembre 2012, epicentro a Monte Maletto. Trema la terra in provincia di Catania. Una scossa di magnitudo 3.9 è stata registrata questa mattina intorno alle 10.10 nella zona di Monte Maletto, tra Maletto e Randazzo. La notizia è stata confermata dal direttore dell'Ingv di Catania, Domenico Patanè. La scossa, avvertita distintamente dalla popolazione, fa parte di uno sciame sismico ancora in atto. Altre 23 scosse di media intensità infatti sono state registrate nell'arco della mattina. L'ultima di magnitudo 2.1 è avvenuta alle 12.57. Cresce la paura tra la popolazione. Ma secondo quanto rende noto la Protezione civile non si registrano danni a persone o cose. Per precauzione i sindaci hanno deciso di evacuare gli istituti. Gli studenti sono tuttora in strada a Giarre, Mascali, Nicolosi, Maletto, Randazzo, Sant'Alfio, Zafferana Etnea, Castiglione e Linguglossa.

domenica 18 novembre 2012

Bosco di Casalotto

Il bosco di Casalotto è il sito per antonomasia delle streghe, dei diavoli, degli spiriti e di tutto quell'armamentario di superstizioni che rendono sinistri certi luoghi agli stupidi. Di sinistro in effetti c'è il degrado dovuto all'incuria delle amministrazioni locali e al vandalismo degli idioti. Malgrado tutto conserva ancora una nobile bellezza e merita una visita. Per saperne di più visitate la sezione Sentieri di www.etnanatura.it.

mercoledì 14 novembre 2012

Grotta Monpeloso

Nel 252 d.C. un'imponente eruzione diede vita a Monpeloso, a ridosso fra le attuali Pedara e Nicolosi. Le cronache cristiane, (nel finire dell’impero di Trajano Decio), hanno lasciato scritto che: “… l’anno successivo alla morte della nobile vergine cristiana Agata, martirizzata a Catania per ordine di Quinziano pretore di sicilia…” giorno 1 febbraio del 252 d.C ebbe iniziò una grande eruzione che si concluse il 5 febbraio dello stesso anno. L’eruzione, prese origine da fratture eruttive poste alla base di Monte Peloso in località grotta lunga a Nord-est di Nicolosi e secondo tali cronache, le lave penetrate attraverso le colline di cibali si portarono verso la parte nord della città per arrestarsi al Borgo; altre fonti attribuiscono la formazione della scogliera conosciuta come Larmisi nei pressi dell’odierna Piazza Europa (vedi http://www.cataniaperte.com/etna/attivita/eruzioni/antiche/area.htm). La grotta di Monpeloso è una galleria di efflusso dell'apparato eruttivo del 252.
Per saperne di più visita il percorso di www.etnanatura.it.

lunedì 5 novembre 2012

Monte Zappinazzo & C

I monti Sartorius (vedi sentiero), che devono il nome a Wolfgang Sartorius von Waltershausen geologo tedesco appassionato dell'Etna, meritano da soli una visita ma possono essere presi anche come punto di riferimento e come baricentro di innumerevoli percorsi di ineguagliabile fascino. Vi proponiamo di salire sul monte Zappinazzo per ammirare un paesaggio unico, che spazia dal mare di Taormina alla vetta dell'Etna, utilizzando un sentiero  (linkpoco conosciuto. Se poi vi resta del tempo potete attraversare il vallone disegnato dal monte Zappinazzo e dal monte Corvo (link sentiero) e visitare la piccola grotta scavata fra le lave e non ancora catalogata (vedi).

giovedì 1 novembre 2012

Monte Corvo

Il sentiero che vi proponiamo conserva un fascino unico per la bellezza e la varietà dei paesaggi. Si passa dalle betulle bianche dei monti Sartorius ai pini imponenti di monte Baracca. Si costeggia il vallone Quarantore che sfiora monte Corvo e si ritorna al rifugio di Monte Baracca. Per saperne di più visitate la sezione sentieri di www.etnanatura.it.

venerdì 26 ottobre 2012

30 giorni per salvare i nostri mari

La pesca eccessiva minaccia gli stock ittici e il sostentamento dei pescatori. Per consentire che i nostri oceani ritornino in buona salute e il futuro delle risorse ittiche e delle comunità di pescatori sia sostenibile, La esortiamo a votare affinché l'Unione Europea si allinei agli accordi internazionali e alle scadenze fissate per il recupero degli stock ittici. Contiamo su di Lei per esercitare i nuovi poteri del Parlamento e seguire l'esempio di Paesi come gli Stati Uniti che attualmente hanno raggiunto un livello di sostenibilità nelle loro attività di pesca. Per firmare clicca qui.

domenica 21 ottobre 2012

Monte Pizzillo

Lungo la carraia per i crateri centrali che si diparte da Piano Provenzana, dopo avere attraversato Monte Nero e i crateri dell'eruzione del 2002, incontrate monte Pizzilo, nato da un'eruzione avvenuta nel lontano 980 d.C. Se continuate a salire l'orizzonte abbraccia tutta la costa della Sicilia Orientale e incontrate innumerevoli bottoniere di crateri. Per saperne di più visitate il percorso monte Pizzillo di www.etnanatura.it.

giovedì 18 ottobre 2012

Etnanatura cresce

www.etnanatura.it cresce ed amplia, specifica, migliora i suoi servizi. La sezione sentieri è stata implementata utilizzando nuovi strumenti che rendono la ricerca di un sentiero più immediata ed è stato inserito un motore di ricerca per i sentieri proposti dagli altri siti. Nella sezione mappe è stato sviluppato un software per la ricerca di mappe e sentieri in maniera interattiva e tematica con interfaccia ad Open street map. Anche in questa sezione è stata implementata la possibilità di scaricare mappe proposte anche da altri siti. Nella sezione flora, infine, anche grazie alla collaborazione per la catalogazione con il gruppo Facebook "Flora spontanea siciliana", potete  trovare le foto, la descrizione e la localizzazione delle principali specie dell'Etna.

martedì 16 ottobre 2012

I mulini, le terme, una torre e ... il degrado!

Quello proposto è un percorso nella storia e nelle leggende della Sicilia. Dalla preistoria sino alla fine dell'Ottocento. Per una descrizione dettagliata si rimanda alla sitografia e all'innumerevole mole di materiale facilmente riscontrabile anche in rete. In questa sede ci preme invece sottolineare lo stato di abbandono, di incuria, di volgare profanazione che i luoghi hanno subito sotto le amministrazioni distratte, se non compiacenti, di Aci Castello, Acireale ed Aci Catena. Sporcizia, abusivismo e degrado fanno da triste contrappunto ai siti presentati. Per saperne di più visita il percorso Aci di www.etnanatura.it.

mercoledì 10 ottobre 2012

L'eruzione perfetta

Con un pizzico di cinismo masochista e di ammirazione compiaciuta i vulcanologi definirono l'eruzione del 2002 come "l'eruzione perfetta". Perfetta in quanto modello drammatico di eventi che si susseguirono con "prevedibile" scala temporale e perfetta per la "potenza" distruttiva della colata e dei terremoti connessi. Oggi, per fortuna, di quell'eruzione ci resta solo lo spettacolo dei crateri eruttivi a monte di Piano Provenzana che vi invitiamo a visitare nel percorso presentato su www.etnanatura.it.

domenica 7 ottobre 2012

Il mega pillow di Aci Castello

Circa 500.000 anni fa il golfo che da Aci Trezza va sino ad Aci Castello, fu interessato da un immane movimento tellurico con affioramenti di lava dal mare testimoniati oggi dalle isole dei ciclopi, dalla rupe di Aci Castello (vedi) e dalla collina sovrastante Aci Castello.  Proprio alla base di questa collina è possibile visitare il più grande pillow dell'Etna. I pillow sono lave a cuscino di natura vetrosa di forma rotonda nati dall'affioramento "a bolle" della lava dal mare. Per saperne di più visitate il sentiero del sito www.etnanatura.it.

giovedì 4 ottobre 2012

Grotta di Aci

Lungo il cammino per la grotta del gelo s'incontra la grotta di Aci. Sconsigliamo di tentare l'accesso alla grotta senza un'adeguata attrezzatura ed esperienza speleologica. Ma la bellezza misteriosa del paesaggio, avvolto in un'impalpabile coltre leggera di nebbia, rendono il luogo sicuramente affascinante. Per saperne di più visitate la sezione "grotte" di www.etnanatura.it.

domenica 30 settembre 2012

Contrada Pitarrone

Oggi vi proponiamo una rilassante passeggiata fra i boschi di contrada Pitarrone (dalla pineta del bosco Ragabo ai querceti di Pitarrone). Non dimenticate di visitare la grotta Corruccio (detta anche grotta del tesoro). Per saperne di più visitate la sezione "sentieri" di www.etnanatura.it.

venerdì 28 settembre 2012

Grotta Marsal

Le lave del 1612 hanno disegnato un paesaggio lunare e straniante nel Passo dei Dammusi. Le continue eruzioni, sovrapponendosi, hanno generato numerose cavità più o meno significative, fra queste la "mia" grotta Marsal. E' inutile cercare la catalogazione di questa grotta (o, almeno, io non l'ho trovata): è una delle tante dei Dammusi. L'ho fatta mia, per lo meno affettivamente, rubando  per l'intitolazione le iniziale dei nomi dei miei figli. Se mi sono sbagliato, se la grotta ha un altro nome, per favore non ditemelo!
Per saperne di più visitate la sezione "sentieri" di www.etnanatura.it.

mercoledì 26 settembre 2012

Puliamo il mondo

Ritorna Puliamo il Mondo, l'edizione italiana di Clean Up the World, il più grande appuntamento di volontariato ambientale del mondo. Dal 1993, Legambiente ha assunto il ruolo di comitato organizzatore in Italia ed è presente su tutto il territorio nazionale grazie all'instancabile lavoro di oltre 1000 gruppi di "volontari dell'ambiente" che organizzano la pulizia di città ed ambienti naturali. In provincia di Catania Legambiente ha organizzato le seguenti iniziative:

29 settembre
pulizia dell'area verde sita in via De Lorenzo a Catania.
L'iniziativa si svolgerà con la collaborazione dell'associazione G.A.P.A. e di alcuni istituti scolastici del territorio.
Appuntamento a Catania, piazza Michelangelo, alle ore 9.00

29 settembre
Fiume Simeto, Paternò, contrada San Nicolò.
L'iniziativa si svolgerà con la collaborazione dell'associazione Vivisimeto.
Appuntamento a Paternò, nei pressi della traversa di Ponte Barca, alle ore 9.00

30 settembre
Parco dell'Etna, Monti Silvestri, pulizia dei rifiuti abbandonati nei conetti vulcanici.
Appuntamento a Catania, piazza Michelangelo, alle ore 8.30 e nei pressi dell'area antistante il rifugio Sapienza alle ore 9.30.


A tutti i partecipanti verrà fornito l'occorrente per effettuare la pulizia.

lunedì 24 settembre 2012

Monte Nero

Monte Nero è una specie di laboratorio del diavolo o, se volete, del cattivo umore dell'Etna. Si staglia sinistro e nero (appunto!) al centro di una spianata che ne esalta le dimensioni ed è fasciato da una miriadi di colate rinsecchite che si sono succedute nei secoli a variarne l'aspetto. Ad anello una bottoniera di crateri che sprofondano nelle viscere del vulcano. Per saperne di più visitate la sezione "sentieri" di www.etnanatura.it.

sabato 22 settembre 2012

Grotta del gelo

Nascosta fra le sciare del Follone, avvolta da una bambagia di nebbia impalpabile, lontana da ogni sentiero "facile", gelosa della sua bellezza, la grotta del gelo è il premio ad un lungo cammino tracciato, nei fiumi di lava, dai magici omini di pietra. E' un percorso di redenzione verso la bellezza che vi impone di attraversare anche il monte dei morti! Nel suo utero un ghiacciaio perenne (il più a sud d'Europa) e stalattiti di ghiaccio.
Per saperne di più visitate la sezione "sentieri" di www.etnanatura.it.

lunedì 17 settembre 2012

Monte dei morti

Un viaggio nel mondo dei morti. La lava che disegna ghirigori spettrali, un ossario metafisico in un paesaggio lunare. La difficoltà del cammino è premiata da una sensazione di "paurosa bellezza", di straniamento, di solitudine. E' come trovarsi in un girone dantesco dove il lamento del vento ferisce le pietre di lava e la nebbia sottile smaterializza la paura. Per saperne di più visita la sezione "Sentieri" di www.etnanatura.it.

sabato 8 settembre 2012

Grotta dei rotoli

Lungo il sentiero per il rifugio Crisimo si incontra la grotta dei rotoli che prende il nome dalla presenza di cordoni di lava che la attraversano. Il fascino della grotta si somma al paesaggio lunare formato dalla colata lavica del 1865 che diede vita ai monti Sartorius.
Per saperne di più visita la sezione sentieri di www.etnanatura.it

martedì 4 settembre 2012

Il Tar sospende la caccia in Sicilia!


Con decreto 510 del 3 settembre 2012 il Presidente del TAR Palermo ha sospeso il calendario venatorio 2012/2013 (emanato dall’Assessore Regionale alle Risorse Agricole Francesco Aiello) impugnato dalle Associazioni Ambientaliste  LEGAMBIENTE, LIPU e MAN  per mancanza del Piano Regionale Faunistico Venatorio e per violazione delle Direttive Comunitarie in materia di Valutazione Ambientale Strategica e Valutazione di Incidenza.
“Importante pronunciamento e di buon senso – dichiarano Angelo Dimarca di Legambiente, Nino Provenza della LIPU, Deborah Ricciardi del MAN – che ribadisce la necessità di un Piano Faunistico Venatorio correttamente approvato, la piena vigenza  della normativa comunitaria in materia di protezione dei Siti Natura 2000   ed il rispetto delle censure del Commissario dello Stato.
Avevamo già detto che si trattava del peggiore calendario venatorio degli ultimi anni, che tentava di autorizzare in via amministrativa quello che il Commissario dello Stato per la Regione Siciliana aveva già censurato impugnando il 26 aprile del 2012  l’articolo 11 comma 21 e 22 del DDL 801/2012”.
La caccia è quindi sospesa sino a quando l’Assessore Regionale alle Risorse Agricole non emanerà un nuovo calendario venatorio le cui previsioni, in mancanza di un nuovo Piano regionale faunistico venatorio, non potranno eccedere quelle del calendario venatorio 2011/2012.
In particolare sono cosi’ salvi i divieti nei Siti Natura 2000 (Siti di Importanza Comunitaria e Zone di Protezione Speciale) previsti lo scorso anno e non potrà essere prolungata la stagione venatoria a febbraio 2013.
“Siamo soddisfatti perché sono prevalse le ragioni della Natura e dello Stato di Diritto – concludono i Rappresentanti delle Associazioni Ambientaliste – contro i tentativi di scardinare quanto di buono si era cominciato a fare lo scorso anno al fine di dotare la Sicilia di un Piano Faunistico Venatorio moderno e conforme alle leggi nazionali, ai pareri dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale del Ministero dell’Ambiente) e soprattutto al diritto comunitario”. (da Legambiente Sicilia).

domenica 2 settembre 2012

Sono incompetente: mi affido a Dio!


Ecco la prima dichiarazione del nuovo presidente del parco dell'Etna, Giuseppe Calaciura, appena insediato (fonte www.cataniatoday.it):

"Il mio campo è stato quello sanitario, da quando mi sono laureato mi sono occupato sempre di medicina ( e di politica n.d.r.), è una novità per la mia storia di vita e professionale, spero che il Signore mi illumini e mi assista (sic!)".

Noi invece, più modestamente, speravamo in un tecnico preparato e competente e non in un carneade sconosciuto. In un tecnico che riuscisse magari a pulire i sentieri a limitare l'uso improprio che molti fanno delle aree protette del parco, in un tecnico onesto e coscienzioso con molte conoscenze naturalistiche e pochi amici politici.

venerdì 24 agosto 2012

Caccia in Sicilia

Le Associazioni Ambientaliste CAI, LEGAMBIENTE, LIPU, MAN, WWF impugnano dinnanzi al TAR Palermo il calendario venatorio 2012-2013, recentemente emanato dall’Assessore Regionale alle Risorse Agricole Francesco Aiello.

“Si tratta del peggior calendario venatorio degli ultimi anni – dichiarano Mario Vaccarella del CAI, Angelo Dimarca di Legambiente, Nino Provenza della LIPU, Deborah Ricciardi del MAN e Francesco Alaimo del WWF – emanato in insanabile contrasto con la normativa nazionale e comunitaria in materia di conservazione della fauna e in dispregio di precedenti sentenze del TAR Sicilia e del Consiglio di Giustizia Amministrativa.”

Le Associazioni Ambientaliste denunciano che è stata prevista l’apertura della stagione venatoria nonostante l’assenza del Piano Regionale Faunistico Venatorio (fatto sinora mai accaduto), consentendo la caccia nei Siti di Importanza Comunitaria senza la preventiva Valutazione di Incidenza Ambientale obbligatoria per legge, e disattentendo su punti importanti il parere dell’ ISPRA (Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale) del Ministero dell’Ambiente.

Tutto ciò in contrasto con quanto fatto lo scorso anno dal precedente Assessore D’Antrassi, che aveva rispettato procedure di legge e sentenze, applicando il Piano Regionale Faunistico Venatorio approvato in via provvisoria dall’ARS.

CAI, LEGAMBIENTE, LIPU, MAN e WWF chiederanno al TAR un provvedimento urgente per scongiurare la preapertura prevista per il 1° settembre ed al contempo sollecitano un urgente intervento dell’Assessore Regionale all’Ambiente Alessandro Aricò affinché vengano tutelati i Siti Natura 2000 e sottoposto a Valutazione di Incidenza il Calendario Venatorio.

domenica 12 agosto 2012

Castiglione di Sicilia

Oggi vogliamo segnalarvi tre siti del comune di Castiglione che si segnalano per la loro bellezza e per una certa singolarità. In contrada Marca la bella chiesa di sant'Andrea e la grotta dove sono stati trovati i più antichi resti preistorici della Sicilia. All'ingresso del paese la torre del Cannizzu e in pieno centro il castello di Lauria.
Come sempre purtroppo dobbiamo segnalare sgradevoli situazioni di degrado e di inefficienza: l'orribile garage che si incontra sul sentiero per il Cannizzu e il fatto che abbiamo trovato tutti i siti chiusi ed inaccessibili.

martedì 31 luglio 2012

Un carneade per l'Etna

L'ultimo regalo che l'immaginifico presidente delle regione Sicilia ha ben pensato di farci prima di presentare le dimissioni (alleluia!) è stato quello di inserire, nell'ennesima infornata di nomine, un tale signore Domenico Claudio Galvagno alla presidenza del parco dell'Etna. Esperienze pregresse? Nessuna. Ma in compenso è consigliere regionale alla provincia di Catania per il partito del presidente.

mercoledì 25 luglio 2012

Orgale

Orgale è un sito preistorico quasi sconosciuto, uno dei tanti gioielli di Castiglione. Ai piedi della collina un megalite con simbologia fallica (forse tributo alla fertilità), sulla cima le "grottite" preistoriche e uno strano antro inglobato in una casa rurale di fine '800. Per saperne di più visitate la sezione "Sentieri" di www.etnanatura.it.

giovedì 12 luglio 2012

Cuba di Santo Stefano

Nascosta in un querceto nelle campagne di Dagala si trova la cuba di Santo Stefano con le mura diroccate, avvolte di edera. L'edificio è fatto risalire al periodo prearabo, tra la seconda metà del VII secolo e inizio del IX, ed il monastero annesso, di cui non rimane traccia, era sicuramente basiliano. Per saperne di più visitate la sezione "Percorsi" di www.etnanatura.it.

venerdì 29 giugno 2012

Salinelle dei Cappuccini

Per le loro caratteristiche geologiche sicuramente singolari, per il panorama che spazia dal castello di Paternò all'Etna, le Salinelle sarebbero un sito di sicuro interesse se non fossero "affogate" in una montagna indecorosa e puzzolente di spazzatura e immerse in un contesto urbano degradato! Non finiremo mai d'indignarci con chi fa scempio del paesaggio mentre proclama l'amore retorico e blasfemo per la sua terra. Per saperne di più visitate la sezione "Percorsi" di www.etnanatura.it.

domenica 24 giugno 2012

Vallone del Turco


Il vallone del Turco scende da Serra del Salifizio ed è incastonato fra il vallone dell'acqua rocca e monte Zoccolaro. Lungo il percorso è possibile visitare la grotta del Turco. Per saperne di più visitate la sezione "Sentieri" di www.etnanatura.it.

mercoledì 20 giugno 2012

Serra del salifizio



Un percorso indimenticabile! Da piano del vescovo verso le cascate di Acquarocca, per poi salire verso il Faggio della Rocca aggrappato sulla roccia, e poi ancora più in alto sino ad arrivare a Serra del Salifizio a precipizio sulla valle del Bove. Magnifico!

domenica 17 giugno 2012

La grotta delle femmine

Una grotta dal titolo evocativo che ha conservato anche reperti archeologici del castelluccio. Si trova lungo il percorso per la grotta del lamponi ed è indicata da cartelli della forestale. Al suo interno presenta ambienti variegati tipici delle grotte etnee. Si consiglia la visita solo in presenza di personale esperto. Per saperne di più visitate la sezione "Sentieri-grotte" di www.etnanatura.it.

martedì 12 giugno 2012

Le frecce e la cultura acese

Quello che in qualsiasi paese civile è un dato assodato non lo è fra le contrade acesi. Nessun popolo al mondo si sognerebbe di fare sfrecciare una pattuglia di aerei supersonici in una riserva naturale protetta compromettendo l'equilibrio delicato della fauna e permettendo ad una miriade di persone di invadere la riserva senza rispetto dell'ecosistema. Ad Acireale invece avviene col plauso di una sottocultura paesana che si nutre di arroganza e faciloneria, di spocchia e di perbenismo. Dove stanno i zelanti (?), i lions e i tanti club pseudoculturali?

Un capitolo a parte meritano le considerazioni sul costo della manifestazione, sul momento delicato del paese, sulla sofferenza dei terremotati e dei disoccupati che avevano suggerito al Presidente Napolitano di fare a meno delle frecce anche il 2 Giugno, festa della Nazione, dove magari avrebbero avuto un diverso significato ed un contesto più appropriato.

Sul filo dell'arroganza e del non senso la risposta del primo cittadino acese "la manifestazione delle Frecce Tricolori sarà un evento che richiamerà decine di migliaia di persone, ambìto in ogni parte del mondo; è un modo anche per valorizzare la Timpa e farla conoscere e siamo certi che il 10 giugno gioiranno (!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! U N I C O!!!!!!!!!!!!!!!! n.d.r.) la Timpa e i suoi residenti, la fauna e la flora (IMPAGABILE!!!!! n.d.r.). Un’unica grande gioiosa condivisione a dispetto di chi ha del territorio una visione mummificata e senza futuro". Ci chiediamo quale futuro rappresenti una riserva naturale violata e violentata.

Ciliegina sulla torta gli ingressi di favore alla villa comunale, chiusa da tempo perché inagibile e pericolosa, in occasione della manifestazione diviene il balcone privilegiato per la piccola borghesia acese che ritiene essere un vanto ed uno status simbol irrinunciabile il pass d'ingresso alla struttura pericolante.

Amen!

domenica 10 giugno 2012

Grotta del gatto



La grotta del gatto si trova in contrada Ilice ed è di facile accessibilità. Si tratta di una delle grotte più antiche dell'Etna. Per saperne di più visitate la sezione "Sentieri-grotte" di www.etnanatura.it.

martedì 5 giugno 2012

Il 5 per mille per Emergency

Anche grazie al tuo 5 per mille, cureremo gratuitamente le vittime della guerra e della povertà nei nostri ospedali, centri chirurgici, centri pediatrici, centri di maternità, posti di primo soccorso, centri sanitari, poliambulatori, ambulatori mobili e centri d'eccellenza. In Afghanistan continueremo ad accogliere nei nostri Centri chirurgici le vittime della guerra che da ormai più di 40 anni devasta il Paese e a offrire, nel nostro Centro di maternità, assistenza ginecologica, ostetrica e neonatale alle donne del Panshir e non solo. In Sierra Leone, il Centro chirurgico di Goderich continuerà a essere un punto di riferimento per l'intero Paese. In Iraq, ai pazienti del Centro di Sulaimaniya daremo non solo riabilitazione fisica ma anche formazione professionale e aiuto per avviare cooperative: cura e lavoro, per tornare a essere parte integrante della società in cui vivono. Cureremo i bambini nei nostri Centri pediatrici in Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sudan. Il Centro Salam in Sudan continuerà a ricevere pazienti cardiochirurgici da tutta l'Africa, perché riteniamo che anche la medicina "di eccellenza" sia un diritto di tutti. E continueremo a lavorare sempre e di più anche in Italia, curando migranti e persone in stato di bisogno nei nostri Poliambulatori a Palermo e a Marghera e portando i nostri Ambulatori mobili dovunque ce ne sia necessità: aree agricole, campi nomadi...

domenica 3 giugno 2012

Passo dei dammusi

Le lave del 1614 e del 1624, per la loro composizione chimica, hanno creato delle architetture fantasmagoriche di fascino ineguagliabile formando strane immagini a cui è facile associare, come per le nubi, le sembianze di animali e di oggetti. Il Passo dei dammusi è il laboratorio-museo dove la fantasia della lava si è meglio esercitata in un fantasmagorico paesaggio lunare. Per saperne di più visitate la sezione "Sentieri" di www.etnanatura.it.

venerdì 1 giugno 2012

Simeto: grattacieli al posto delle cicogne


«L’Oasi del Simeto è un sito d’importanza comunitaria, una zona di protezione speciale dove fanno tappa ogni inverno duecento specie di uccelli di ritorno dai Paesi caldi». Eppure qui realizzeranno un grattacielo di 40 piani a pochi metri dalla foce del fiume. E, se quest’area venisse cementificata, questi animali rischierebbero di sparire non solo dalla Sicilia, ma da tutta l’Europa. A lanciare l’allarme – con un appello arrivato sul tavolo anche della procura della Repubblica di Catania – 15 associazioni ambientaliste con la Lipu (Lega italiana protezione uccelli) in testa. Per il suo presidente provinciale, Giuseppe Rannisi, il progetto per l’urbanizzazione di 600 ettari all’interno della riserva naturale a sud del capoluogo etneo è una vera e propria follia. Previsti duemega alberghi, rispettivamente di 20 e 40 piani, due campi da golf da 18 buche, una beauty farm, un porto turistico da 1200 posti barca, un ippodromo e persino un centro cinofilo.
Costruzioni per un milione di metri cubi, da realizzare in project financing grazie a un Prusst – Programma di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio – dal nome inequivocabile, “Le economie del turismo”, dal valore di 1,8 miliardi di euro in variante al piano regolatore generale di Catania, datato 1969. In cambio, l’associazione temporanea di imprese che dovrà realizzare l’opera composta da Portnall spa, Oasi del Simeto srl e Studio Petrina srl, si occuperà del recupero delle zone edificate abusivamente all’interno della riserva per un intervento totale di 150 milioni di euro. Sì, perché lo sfregio di questa porzione di territorio non è una novità.
L’Oasi è infatti un’area densamente abitata, con una fortissima incidenza di abitazioni abusive e opere di urbanizzazione primaria mal eseguite. Una zona da decenni soggetta a gravi allagamentinel corso di tutto l’inverno. «Gli allagamenti, al momento, sono un problema molto più grave dei campi da golf e non si trova una soluzione. Siamo stanchi di incontri con la protezione civile» diceNunzio Russo, presidente della decima municipalità catanese, la zona meridionale costiera di Catania che comprende l’Oasi e il villaggio Santa Maria Goretti, ormai soprannominato la piccola Venezia per le continue esondazioni. E la distruzione dell’ambiente naturale? «Il Prusst lo vediamo come qualcosa che valorizzerà economicamente la zona, non credo che possa causare altri problemi» continua sicuro Russo. Mentre il responsabile dell’ufficio Prusst al Comune di Catania, l’architetto Rosario Leonardi rassicura le associazioni ambientaliste: «Terremo conto dei loro rilievi».
Il progetto ha già ricevuto l’approvazione dal consiglio comunale di Catania nel 2003, quando a guidare il comune etneo c’erano il sindaco Umberto Scapagnini e il vice Raffaele Lombardo, attuale presidente della regione Sicilia. «Tra pochi giorni verrà convocata una conferenza dei servizi, nella quale si stabiliranno modi e tempi di esecuzione dell’opera – dichiara Leonardi- Manca solo la data, che verrà decisa dal sindaco». Ma ambientalisti e società civile non mollano. «In una riserva orientata non si può edificare nulla per legge. Figuriamoci alberghi e campi da golf. La situazione attuale? Mi ricorda molto quella di inizio anni ’80 quando, dopo le proteste degli ambientalisti, furono istituite le riserve» dice Rannisi, che studia l’avifauna della riserva del Simeto fin dalla sua istituzione, nel 1984.
Una riserva nata grazie alla legge regionale 98/1981, frutto di una grande protesta ambientalista per la difesa dalle speculazioni edilizie dell’area dello Zingaro, in provincia di Trapani. La realizzazione del Prusst rischia adesso di riportare la situazione «indietro di trent’anni, cancellando quanto fatto fino ad ora». Ma «gli abitanti di queste zone sono in gran parte favorevoli alla realizzazione dell’opera», avverte.
Intanto la zona rimane terra di nessuno. Per accorgersene basta fare un giro tra le dune sabbiose e gli sterminati canneti dove ogni inverno cicogne, beccacce di mare e cannaiole usano le aree umide come base di rifornimento per i lunghi viaggi verso il nord d’Europa. Mentre ammiriamo il nido di due cicogne, un motoscafo percorre la foce del fiume. «Naturalmente, è vietato, ma qui nessuno controlla», spiega il presidente Lipu indicando un elicottero delle forze dell’ordine nel cielo: «Anche quello da qui non dovrebbe passare». I cartelli di divieto sono però quasi del tutto illeggibili. Compreso quello di balneazione, posto non solo per preservare la natura: «A poche centinaia di metri scarica il depuratore di Catania» sottolinea, mentre alcuni ragazzini, incuranti del divieto, giocano in acqua. «E’ incredibile se non si conoscono le abitudini degli animali ma, nelle stesse acque che alimentano il depuratore, ci sono centinaia di uccelli che approfittano di tutte le zone umide cittadine».
da http://www.ilfattoquotidiano.it/

domenica 27 maggio 2012

Grotta dei lamponi

Lame di luce, riflesse nei ghiacci accumulati, si dipartono dalle crepe della grotta tagliando il buio e creando suggestivi riverberi nei merletti delle stalattiti di lava rifusa. Le antiche lave all'ingresso disegnano nuvole di pietra fusa. Per saperne di più visitate la sezione "Sentieri - grotte" di www.etnanatura.it.

domenica 20 maggio 2012

Crateri eruzione 1991

Un'eruzione lunga un anno, 700 milioni di metri cubi di lava, 25 metri cubi di lava al secondo! L'eruzione più imponente degli ultimi tre secoli. Vi proponiamo di visitare i crateri che la causarono con un facile percorso che ha inizio ai piedi dei monti Silvestri presso il rifugio Sapienza. Per saperne di più visitate la pagina web di www.etnanatura.it.

sabato 12 maggio 2012

Monti Rossi

I Monti Rossi di Nicolosi (nominati impropriamente al plurale in quanto si tratta di un solo cono vulcanico) costituiscono uno dei più importanti siti geologici e paesaggistici del versante sud dell'Etna. Si tratta di un parco comunale facilmente accessibile e di una bellezza incomparabile ma....l'assoluta incuria, lo stato di abbandono, la sporcizia, le cartacce, i punti di ristoro distrutti, l'impossibilità di trovare un cestino per la spazzatura non solo dentro il parco ma in un ampio perimetro intorno, testimoniano uno stato di assoluto degrado di cui i responsabili dovrebbero perlomeno vergognarsi. Peccato! Per saperne di più visita la sezione "Percorsi" di www.etnanatura.it.

domenica 29 aprile 2012

Grotta Scannato

Il fascino sinistro del nome di questa grotta ricorda leggende di briganti e di tesori, sicuramente però costituì un rifugio sicuro durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Nata probabilmente dall'eruzione di Monte Ilice che, nel 1329,  distrusse mezzo bosco di Aci (l'altra metà della distruzione fu opera alla fine del '900 dei palazzinari e dei politici acesi), la grotta si presenta interessante per le dimensioni, la morfologia e perché rifugio di specie endemiche di pipistrelli.
Per saperne di più visitate la sezione percorsi/grotte di www.etnanatura.it.