lunedì 29 aprile 2013

Un milione!

Etnanatura.it ha superato un milione di accessi non esclusivi. Etnanatura è un sito non commerciale, gestito da una sola persona, senza pubblicità e senza alcuna finalità di tipo economico e commerciale. E' un piacere condividere con voi l'amore e il rispetto per la natura. Grazie di cuore!

domenica 28 aprile 2013

Monte Calanna

Il monte Calanna, che separa l’omonima valle dalla valle del Bove, è strettamente legato alla storia del vulcano. La seconda fase della storia geologica dell'Etna, iniziò infatti con eruzioni localizzate. Un primo apparato, denominato Etna antico o primordiale risulta formato da colate di lava, da prodotti di eruzioni esplosive e da depositi rimaneggiati. In questa fase si formò un primo grande strato vulcano, il Monte Calanna appunto, che ha cessato l’attività circa 80 mila anni fa. In seguito la valle ai piedi del monte costituì nei secoli un elemento di ricchezza per le popolazioni contadine dei paesi pedemontani dell’Etna fino alla catastrofica eruzione  del 1991. Da allora il monte Calanna si erge solitario in un mare di lava e costituisce una magnifica terrazza verso la valle del Bove. Maggiori informazioni nella pagina “Monte Calanna” di www.etnanatura.it.

giovedì 25 aprile 2013

Eclissi di luna

Conto alla rovescia per l'eclissi di Luna di giovedì 25 aprile. "Anche se sarà una eclissi parziale vale la pena vederla perché, tempo permettendo, si riuscirà lo stesso a scorgere il bordo lunare più prossimo all'ombra della Terra oscurarsi", osserva l'astrofisico Gianluca Masi, curatore scientifico del Planetario di Roma e responsabile del Virtual Telescope.

E' possibile seguire l'eclissi sul canale ANSA Scienza e Tecnica in diretta streaming con il Virtual Telescope, dalle 21,30 alle 22,50.

A rendere particolare l'evento sarà la luminosità della Luna, che il 25 aprile sarà piena. Visibile da tutta Europa, Italia compresa, l’eclissi sarà simile a quella parziale del 31 dicembre 2009, particolarmente spettacolare.

Un'eclissi si verifica quando la Luna entra nel cono d'ombra proiettato dalla Terra nello spazio, in questo caso l'eclissi è parziale perché il disco della Luna non entra completamente, ma solo parzialmente, nell'ombra della Terra. "Vale la pena non perdere lo spettacolo - sottolinea Masi - anche perché avverrà in un orario comodo". La Luna entrerà nel cono d'ombra della Terra alle 21,54 del 25 aprile e ne uscirà alle 22,21, il culmine del fenomeno sarà alle 22,07.
Da Ansa.it

Alcantara


Molti e molti anni fa, quando gli uomini vivevano con gli dei, a nord dell’Etna, vi era un parco incantato eletto a dimora dalla dea Venere. Questo parco era lambito dal fiume Akesines (infatti negli scritti di Tucidide e di Plinio il Vecchio viene citato come Akesines potamos), mentre i nomi latini erano Assinus o Assinos e Onobala e poi gli arabi chiamarono Al Qantar (il ponte) da cui il nome odierno di Alcantara. Allora le acque del fiume, per volere di Vulcano, erano calde  per permettere alla dea piacevoli abluzioni. Ma Venere, dea dell’amore, si concesse qualche licenza sentimentale che fece giustamente infuriare il dio Vulcano che, mosso dall’ira, fece diventare gelide le acque del fiume. La leggenda vuole che, per volere di Venere, chi abbia il coraggio di immergersi nel fiume possa riacquistare la virilità se uomo e la verginità se donna.

Oggi il fiume ci offre squarci di incomparabile bellezza, siti archeologici che risalgono alla preistoria e al periodo greco-romano, ma anche splendidi manufatti di archeologia industriale (mulini, centrali idroelettriche di fine ‘800) e ambienti geologicamente unici.

Nel sito www.etnanatura.it abbiamo raccolto tutti i possibili sentieri che si possono percorrere:




domenica 21 aprile 2013

Alberi

Alberi!

Foste frecce
cadute dall'azzurro?
Che terribili guerrieri vi scagliarono?
Furono gli astri?
Le vostre musiche (5) vengono dall'anima degli uccelli,
dagli occhi di Dio,
dalla passione perfetta.
Alberi!
Conosceranno le vostre rudi radici
il mio cuore nella terra?

Federico Garcia Lorca

Quante leggende, quanti racconti, quanti sogni nascondono i patriarchi dell’Etna. Dal più famoso, il Castagno dei cento cavalli, che riparò la regina Giovanna e i suoi cento cavalieri in una notte di pioggia che la leggenda vuole sia diventata una notte d’amore, alla Trofa du camperi che cela il segreto di un omicidio (quello del camperi trovato sotto i rami di questo magnifico faggio). E poi l’Aliva ‘mpttata di Misterbianco su cui fu innalzata la campana della chiesa distrutta dalla tremenda eruzione dell’11 marzo 1669 e un altro ulivo, quello di Motta, maestoso e vetusto (vecchio più di mille anni). Per non parlare dell’Ilice Carrinu, l’albero le cui fronde abbracciano un diametro che lo rende, per circonferenza, la pianta più grande del mondo o del pino Zappinazzo, il più alto dell’Etna. Ma per bellezza non possiamo non citare il Faggio della rocca le cui radici si aggrappano alle pietre sull’orlo di un dirupo.
Per una rassegna completa vedi la pagina http://www.etnanatura.it/sentieri/alltematici.php?codice=9 di www.etnanatura.it.

Etna patrimonio mondiale dell'Unesco. Ma......

Dopo il tardo barocco del centro storico di Catania, la nostra provincia, probabilmente entro la prossima estate, sta per fregiarsi del riconoscimento di un altro ‘Patrimonio Mondiale’ dell’Unesco, questa volta riguardante l’intero complesso dell’Etna.
Un riconoscimento che non fa altro che prendere atto della oggettiva unicità del nostro vulcano, per tutte le sue rilevanze ambientali, paesaggistiche e di ricerca scientifica.
Forse quelli che non si rendono conto del privilegio di vivere in questo contesto siamo noi catanesi che lo consideriamo ovvio e scontato per il solo fatto di averlo costantemente davanti agli occhi.
Il pericolo concreto è che l’Unesco approvi l’inserimento dell’Etna nella lista dei ‘patrimoni dell’umanità’, ma che questa approvazione venga ben presto messa a rischio dalla inciviltà e dell’ignoranza dei privati nonché dall’incuria delle istituzioni, uccidendo sul nascere un’occasione unica di sviluppo sostenibile.
Recentemente infatti, per fare degli esempi concreti, Legambiente ha segnalato l’esecuzione di tagli di alberi, in territorio del Comune di Pedara, che non sembrano rispettare le prioritarie esigenze di tutela dei valori ambientali e paesaggistici che l’Ente Parco dell’Etna, istituito nel 1987 dalla Regione Sicilia, dovrebbe perseguire.
Peggio ancora, le stesse richieste di accesso agli atti amministrativi, per ottenere copia delle eventuali autorizzazioni rilasciate o dei provvedimenti sanzionatori comminati non hanno avuto alcun riscontro.
Sempre recentemente, un video pubblicato sul sito de “Il Fatto Quotidiano” ha rilanciato un’altra grave situazione: l’esistenza, cioè, di innumerevoli micro discariche diffuse in tutto il territorio del Parco, spesso contenenti anche materiali particolarmente pericolosi per la salute, e non solo per l’ambiente, come i pannelli e le vasche di amianto, i copertoni, gli elettrodomestici, oltre ai più ordinari sacchi di spazzatura.
Già nel 2008 Legambiente aveva realizzato un primo sommario censimento di queste micro discariche, arrivando a contarne circa 300, pur con la precisazione che si trattava di un conteggio sommario e puramente indicativo.
La denuncia è stata accompagnata dall’elenco dei siti, per ognuno dei quali è stato indicato il Comune in cui ricade ogni micro discarica, la località, la zona del Parco, l’eventuale presenza di amianto e le coordinate geografiche, rilevate mediante dispositivo satellitare.
Dato poi che le aree maggiormente interessate dal fenomeno sono quelle prossime ad arterie stradali o piste carrozzabili, è stato fattivamente proposto di prevedere un censimento di tutte le piste e la loro eventuale chiusura al transito motorizzato, consentendo l’acceso solo ai proprietari dei fondi.
Dopo cinque anni nessuno degli enti compententi -Ente Parco, Comuni e Provincia regionale di Catania- è riuscito a porre rimedio a questa situazione, che anzi sembra aggravarsi e incancrenirsi. Neanche la denuncia alla Magistratura è riuscita a smuovere le acque.
Anche gli emissari dell’Unesco hanno segnalato il fatto, come ammette candidamente lo stesso attuale commissario straordinario del Parco, Giuseppe Calaciura. Ma lui si dichiara sicuro che ciò non costituirà un ostacolo per la positiva conclusione dell’iter del riconoscimento. Cuor contento Iddio l’aiuta?
Da http://www.argocatania.org/

martedì 9 aprile 2013

La Gazzena

La Gazzena è uno splendido pianoro che si affaccia sul mare di Acquegrandi offrendo uno stupendo panorama della timpa acese. Interessante sia per gli aspetti naturalistici (si ritrova la flora caratteristica della macchia mediterranea ma anche residui boschi di quercia, bacolari e terebinto) che per quelli geologici (la presenza di un terrazzamento dovuto a due diverse faglie) e paesaggistici. Ma ciò che la rende unica sono i ricordi di un’azione antropica non invasiva e rispettosa del paesaggio. Scolpita in una roccia si trova ancora la testimonianza di tale intervento: “Arcangelo Calanna beneficò questa terra l’anno del Signore 1868”. Lungo il sentiero vi stupirete nel ritrovare, in un casolare abbandonato, le spoglie, ormai ahimè arrugginite, di una maestosa “locomotiva” che serviva a suggere le acque di un pozzo e la villa Calanna i cui resti, affascinanti ancorché vituperati dal tempo e dall’incuria, vi parlano di un legame culturale e simbiotico col territorio.

Il tutto su www.etnanatura.it:

Sentiero Gazzena.
Villa Calanna.
Acquegrandi.

lunedì 8 aprile 2013

Aiuta Emergency: sms 45505

Da lunedì 8 a domenica 28 aprile manda un SMS o chiama da rete fissa il 45505: donerai 2 euro da cellulare personale o 2/5 euro da telefono fisso a favore del Programma Italia di Emergency. Sostienici per garantire in Italia cure gratuite a chi non può averle. È un diritto di tutti.

Articolo 32 della Costituzione Italiana: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

È un diritto sancito dalla Costituzione eppure, anche nel nostro Paese, ci sono persone che non riescono ad avere le cure di cui hanno bisogno. Sono migranti, poveri, persone in stato di disagio che per molti motivi non hanno accesso al Sistema sanitario: scarsa conoscenza dei propri diritti, difficoltà linguistiche, incapacità a muoversi all'interno di un sistema sanitario complesso.

Per questo abbiamo deciso di intervenire anche in Italia, aprendo due Poliambulatori a Palermo (nel 2006) e Marghera (nel 2010), uno sportello di orientamento socio-sanitario a Sassari (2012), e inviando due ambulatori mobili - i Polibus - laddove c'è più bisogno (dal 2011). È il nostro Programma Italia, che vogliamo ampliare nei prossimi mesi aprendo due nuovi Poliambulatori, a Polistena (RC) e a Napoli, e allestendo due nuovi ambulatori mobili.

Per farlo ci serve anche il tuo aiuto: donando con un SMS da cellulare personale o una chiamata da rete fissa al 45505 sosterrai il nostro Programma Italia.
Sostieni Emergency per garantire in Italia cure gratuite a chi non può averle. È un diritto di tutti.

Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile, CoopVoce e Noverca. Sarà di 2 euro anche per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa TeleTu e TWT e di 2 o 5 euro per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa Telecom Italia, Infostrada e Fastweb.

sabato 6 aprile 2013

Santa Tecla

Uluch Alì nacque in Calabria, col probabile nome di Giovanni Dionigi Galeni, nel 1519.
Stava per entrare in convento e divenire monaco, quando fu catturato dal corsaro algerino Khayr al-Dīn Barbarossa nel 1536 a le Castella, presso Isola di Capo Rizzuto in Calabria. Fatto prigioniero e messo al remo, rinnegò la religione cristiana dopo alcuni anni, per poter uccidere un turco che lo aveva schiaffeggiato e non essere di conseguenza ucciso in base alla legge islamica: questo episodio è riferito nel Don Chisciotte da Miguel de Cervantes, che lo aveva appreso mentre era anch'egli schiavo dei turchi. Diventato musulmano, sposò la figlia di un altro calabrese convertito, Jaʿfar Pascià e iniziò la propria carriera di corsaro, con grande successo. Divenne governatore (bey) d’Algeri, di Tripoli e di Tunisi. Da corsaro imperversò in tutto il Mar Mediterraneo. Opera sua furono le catture nei pressi di Favignana della galera di Pietro Mendoza (1555 ca.), a Marettimo quella di Vincenzo Cicala e Luigi Osorio (1561). Il suo nome è legato a numerose incursioni sulle coste italiane, soprattutto quelle del Regno di Napoli, allora dominio spagnolo. In una di queste incursioni, al comando di sette galee e trecento pirati, sbarcò sulle coste di Santa Tecla (ora frazione di Acireale) inutilmente protetta da una garitta (vedi Wikiedia). La garitta di Santa Tecla esiste ancor oggi ed è immersa in un bosco mediterraneo di singolare bellezza miracolosamente risparmiato dal vandalismo urbanistico. Il sentiero proposto parte dal porto di Santa Tecla per arrivare, lungo la costa, al mare di Stazzo.
Maggiori info nella pagina “Santa Tecla” di www.etnanatura.it.

mercoledì 3 aprile 2013

L'ira della montagna

Stavolta l'Etna ha fatto sul serio. Forti boati hanno fatto tremare le abitazione dei paesi Etnei e un densa coltre di fumo nero si è levata alta nel cielo a partire dal cratere di sud-est. Su www.etnanatura.it sono disponibili le immagini registrate dalle webcam durante il fenomeno parossistico (http://www.etnanatura.it/eruzioni/argomento.php?dir=2013_Aprile&descr=2013%20Aprile).

lunedì 1 aprile 2013

Timpa Falconiera

La timpa Falconiera ad Acireale è una splendida terrazza sul mare Ionio che conserva molti tratti di macchia mediterranea e di quello che doveva essere un magnifico bosco di querce. Il sentiero è reso agevole dal tracciato della vecchia ferrovia che permette anche l'attraversamento di tre gallerie di notevole fascino. All'inizio del percorso si ritrova una grotta lavica con i caratteristici rotoli. Maggiori info su www.etnanatura.it:
Timpa Falconiera.
Grotta Falconiera.