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Etnanatura
Conoscere e rispettare l'Etna. Paesaggi, natura, sentieri, foto, eventi e quant'altro. Potete trovare tutto sul sito http://www.etnanatura.it
martedì 6 agosto 2013
domenica 28 luglio 2013
I numeri di etnanatura
Ho sempre pensato che i numeri siano importanti. Dietro ad ognuno di essi spesso si nascondono la fatica, la passione e l'impegno. Ed è per questo che vi voglio presentare i numeri del sito www.etnanatura.it sperando che ciò possa invogliarvi a visitare con assiduità il "nostro" sito.
Ad oggi nel sito trovate 255 sentieri con indicazioni e mappe nei vari formati, 250 luoghi catalogati, 53 paesi dell'Etna e 16 suddivisioni tipologiche. Ritrovate ancora 392 link a sentieri proposti da altri siti.
Ed ancora: 395 piante e fiori catalogati, 16.259 foto, etc etc.
Oggi, alle 19.00, abbiamo avuto 3.122 persone che hanno visitato le pagine di etnanatura, che portano il totale del mese di Luglio a più di 62.000 visitatori e dell'anno 2013 a più di 340.000. Il totale dei visitatori di etnanatura (per lo meno da quando abbiamo iniziato la "conta") ammonta a più di 1.180.000 persone.
Per avere i numeri in tempo reale potete cliccare sul seguente link:
http://www.etnanatura.it/statistiche.php
Ad oggi nel sito trovate 255 sentieri con indicazioni e mappe nei vari formati, 250 luoghi catalogati, 53 paesi dell'Etna e 16 suddivisioni tipologiche. Ritrovate ancora 392 link a sentieri proposti da altri siti.
Ed ancora: 395 piante e fiori catalogati, 16.259 foto, etc etc.
Oggi, alle 19.00, abbiamo avuto 3.122 persone che hanno visitato le pagine di etnanatura, che portano il totale del mese di Luglio a più di 62.000 visitatori e dell'anno 2013 a più di 340.000. Il totale dei visitatori di etnanatura (per lo meno da quando abbiamo iniziato la "conta") ammonta a più di 1.180.000 persone.
Per avere i numeri in tempo reale potete cliccare sul seguente link:
http://www.etnanatura.it/statistiche.php
martedì 23 luglio 2013
Chiesa dei santi Pietro e Paolo
La chiesa originaria risaliva presumibilmente all’incirca al
560 Fu in seguito completamente distrutta dagli arabi e quindi ricostruita nel
1117.
Secondo alcuni storici locali la chiesa si trovava sulla
riva destra della valle d’Agrò dove ora si trovano alcuni resti archeologici in
località Scifì.
Il conte Ruggero II in viaggio da Messina a Palermo fa una
sosta in scala S. Alexii e cioè al castello di Sant'Alessio Siculo. In tale
circostanza viene avvicinato dal monaco basiliano Gerasimo, il quale chiede al
sovrano la facoltà e le risorse per riedificare (erigendi et readificandi) il
monastero sito in fluvio Agrilea. La richiesta venne prontamente accolta e il
monaco Gerasimo di San Pietro e Paolo si adoperò immediatamente a far erigere
il tempio.
La chiesa molto probabilmente subì dei gravi danni nel 1169
a causa del fortissimo terremoto che quell'anno squassò tutta la Sicilia
orientale. Fu quindi ristrutturata e rinnovata nel 1172 dall’architetto
(capomastro) Gherardo il Franco come si può dedurre dall’iscrizione in greco
antico posta sull’architrave della porta d’ingresso: “Fu rinnovato questo
tempio dei SS. Apostoli Pietro e Paolo da Teostericto Abate di Taormina, a sue
spese. Possa Iddio ricordarlo. Nell’anno 6680. Il capomastro Gherardo il
Franco”. L’anno 6680 corrisponde nella cronologia greco- bizantina appunto al
1172 in quanto gli anni si computavano dall’origine del mondo che, per i
greco-bizantini, risaliva a 5508 anni prima della venuta di Cristo.
Ha l’aspetto di una chiesa fortificata con il classico
orientamento della parte absidale ad est. Il suo aspetto ed il coronamento di
merli indicano senza dubbio la funzione di fortezza che ha dovuto sostenere nei
vari secoli. Ha caratteristiche molto simili a quelle che si possono
riscontrare nelle grandi cattedrali coeve di Cefalù e Monreale.
Architettonicamente si può certamente definire come una sintesi dello stile
bizantino, arabo e normanno. Un sincretismo culturale che ha prodotto un'opera
architettonica che a detta di alcuni studiosi potrebbe rappresentare il primo
esempio di protogotico. (Notizie tratte
da Wikipedia)
Siti Etnanatura:
sabato 20 luglio 2013
Castello di Forza d'Agrò
Il castello di Forza d'Agrò è una fortificazione edificata, sulle rovine di una preesistente fortezza, nel sec. XI dai Normanni. Si accede tramide una lunga e ripida scalinata in pietra. Nel 1595 venne restaurato ad opera dei giurati e dei deputati del paese. All'interno della cinta muraria sono visibili i resti della chiesa del S.S. Crocifisso, i magazzini delle granaglie e gli alloggiamenti dei soldati. Nel 1676, durante la Rivolta antispagnola di Messina, il castello rimase fedele alla Spagna, per questo venne assediato e conquistato dai francesi; questi lo misero sotto la giurisdizione militare di Savoca che poco prima aveva capitolato un vantaggioso armistizio con gli stessi francesi. Proprio durante quel periodo travagliato, si consumò nel castello un feroce massacro, ordito da don Antonio de Hox, nobile francese e capitano del castello, fermamente intenzionato a diventare signore di Forza d'Agrò. Lo stesso don Antonio, dovendo consegnare al fratello Giacomo il comando del castello, lo attirò dentro il maniero con la scusa di una cena di benvenuto, in occasione della quale ci sarebbe stato il passaggio delle consegne. Giacomo, non sospettando nulla, vi si recò con i suoi famigliari; dopo una succulenta cena, don Giacomo De Hox ed i suoi famigliari vennero uccisi e fatti a pezzi dagli sgherri di don Antonio. Era la notte del 24 luglio 1676. Per non attirare sospetti sulla sua persona, Antonio De Hox fece spargere la voce che il fratello aveva deciso di lasciare nottetempo il castello. I cadaveri delle vittime, a quanto sembra, non vennero più ritrovati. Ai primi dell'Ottocento, il castello venne occupato dalle truppe inglesi, le quali vi apportarono alcune modifiche architettoniche. Dal 1876, per circa 100 anni è stato adibito a cimitero comunale. Purtroppo, come tante risorse culturali della nostra regione, si trova in uno stato di profondo degrado che si è creduto attenuare rendendo inaccessibile il maniero.
(notizie storiche tratte da Wikipedia)
(notizie storiche tratte da Wikipedia)
domenica 7 luglio 2013
Demolizione
Etnanatura chiede che si proceda immediatamente alla demolizione del mostro che abbrutisce in maniera irrimediabile la timpa di Acireale.
domenica 30 giugno 2013
Monte Nero delle Concazze
Il nero delle lave che battezzano il monte contrasta nettamente col verde brillante delle macchie di ginepro, col rosa delicato dei fiori di spino santo (Astragalus siculus) e col bianco dell'ultima neve, è l'essenza dell'Etna, la montagna dei contrasti.
Etanatura: Monte nero delle Concazze.
domenica 23 giugno 2013
Dagale lunghe e quercia di Panzazza
Vi propongo un altro sentiero che attraversa Pianobello. Dal rifugio si percorre una facile trazzera che ci permette di ammirare la zona bassa della valle del Bove. Lungo il sentiero trovate una splendida quercia secolare "A cezza di Panzazza".
Dagale lunghe.
Quercia di Panzazza.
Dagale lunghe.
Quercia di Panzazza.
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