Quello che in qualsiasi paese civile è un dato assodato non lo è fra le contrade acesi. Nessun popolo al mondo si sognerebbe di fare sfrecciare una pattuglia di aerei supersonici in una riserva naturale protetta compromettendo l'equilibrio delicato della fauna e permettendo ad una miriade di persone di invadere la riserva senza rispetto dell'ecosistema. Ad Acireale invece avviene col plauso di una sottocultura paesana che si nutre di arroganza e faciloneria, di spocchia e di perbenismo. Dove stanno i zelanti (?), i lions e i tanti club pseudoculturali?
Un capitolo a parte meritano le considerazioni sul costo della manifestazione, sul momento delicato del paese, sulla sofferenza dei terremotati e dei disoccupati che avevano suggerito al Presidente Napolitano di fare a meno delle frecce anche il 2 Giugno, festa della Nazione, dove magari avrebbero avuto un diverso significato ed un contesto più appropriato.
Sul filo dell'arroganza e del non senso la risposta del primo cittadino acese "la manifestazione delle Frecce Tricolori sarà un evento che richiamerà decine di migliaia di persone, ambìto in ogni parte del mondo; è un modo anche per valorizzare la Timpa e farla conoscere e siamo certi che il 10 giugno gioiranno (!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! U N I C O!!!!!!!!!!!!!!!! n.d.r.) la Timpa e i suoi residenti, la fauna e la flora (IMPAGABILE!!!!! n.d.r.). Un’unica grande gioiosa condivisione a dispetto di chi ha del territorio una visione mummificata e senza futuro". Ci chiediamo quale futuro rappresenti una riserva naturale violata e violentata.
Ciliegina sulla torta gli ingressi di favore alla villa comunale, chiusa da tempo perché inagibile e pericolosa, in occasione della manifestazione diviene il balcone privilegiato per la piccola borghesia acese che ritiene essere un vanto ed uno status simbol irrinunciabile il pass d'ingresso alla struttura pericolante.
Amen!