mercoledì 27 febbraio 2013

Lottiamo contro il degrado


Dopo molte titubanze ho deciso di iniziare una nuova sezione su www.etnanatura.it dedicata al degrado in cui versano molti siti naturalistici della provincia di Catania. Purtroppo non è difficile ritrovare, anche nei posti più affascinanti e protetti, discariche abusive, centauri che profanano i boschi, costruzioni di una bruttezza assoluta. Il tutto avviene senza che vi siano efficaci azioni di controllo, prevenzione e sanzione da parte delle autorità responsabili (Ente Parco dell’Etna, enti gestori delle aree protette, Regione Sicilia, comuni, etc). Le denunce del WWF, della Lipu e di Italia Nostra non hanno mai avuto un riscontro positivo.  Questa iniziativa si prefigge di attivare, da parte degli utenti del web, un’azione di monitoraggio, segnalazione e denuncia nella speranza che qualcosa possa cambiare. La prima pagina ho deciso di dedicarla al comune di Paternò che presenta tesori paesaggistici e storico-archeologici profanati dall'inciviltà di alcuni cittadini e dall'incuria delle amministrazioni. Ecco il link relativo.

domenica 24 febbraio 2013

Valle del Simeto

Partendo da Ponte Barca, nel comune di Paternò, è possibile seguire l'argine del Simeto per molti chilometri riscontrando una notevole varietà di habitat naturali che integrano un ambiente faunistico di sicuro interesse. Sentiero "Valle del Simeto" di www.etnanatura.it.

venerdì 22 febbraio 2013

Simeto Salinelle

In contrada Salinelle di Paternò il Simeto procede quieto e si allarga in un’ampia ansa. E’ facile ritrovarvi diversi uccelli acquatici. Purtroppo la quiete viene spesso volgarmente interrotta da centauri rombanti che scorrazzano indisturbati fra le dune.  Come in quasi tutti i siti del comune di Paternò non mancano depositi di spazzatura e discariche abusive. Maggiori informazioni nella pagina “SimetoSalinelle” di www.etnanatura.it.

martedì 19 febbraio 2013

Eruzione Etna

Per rivedere le immagini delle webcam che testimoniano l'eruzione dell'Etna di questa notte clicca qui.

domenica 17 febbraio 2013

venerdì 15 febbraio 2013

Grotta del porcospino

La grotta deve il nome ad una popolazione di istrici di cui si sono ritrovati gli aculei all'intero. Peccato che l'ingresso estremamente angusto, e per giunta "protetto" da una siepe di rovi, ne renda ardua se non impossibile la visita. Comunque, se avete un fisico da fantino e/o se siete un fachiro indiano, su www.tnanatura.it trovate le indicazioni per raggiungerla (link).

mercoledì 13 febbraio 2013

Sos Legambiente. Il Simeto? Una discarica abusiva.

La Sicilia. La si può rappresentare anche come una grande discarica a cielo aperto, tali e tanti sono i siti in cui vengono abbandonati i rifiuti. Uno di questi è in territorio di Adrano, lungo le sponde del fiume Simeto, immediatamente a valle della traversa Santa Domenica, nell’area nota come ‘Quadara Manganelli’. E’ un sito particolarmente prezioso, di importanza comunitaria e che sta per diventare riserva naturale con il nome di Forre laviche del Fiume Simeto. Da 15 anni denuncia questo scempio Legambiente che più volte ha protestato per la presenza di microdiscariche all’interno del Parco dell’Etna, come in aree archeologiche o sul fiume Simeto.
Nonostante una recinzione, del resto ormai quasi del tutto divelta, nella Quadara Manganelli, sono stati abbandonati rifiuti di ogni tipo, ma soprattutto copertoni, resti di coperture del letale Eternit, scarti edilizi di ogni tipo. L’organizzazione ambientalista ha chiesto al Comune di Adrano di rimuovere i rifiuti, badando a non danneggiare vegetazione e rocce, di realizzare un muro sormontato da rete metallica, di porre telecamere di sorveglianza e una barra all’ingresso della strada sterrata.
Le Forre laviche del Simeto, riserva prevista dal Piano regionale delle Riserve naturali, includono parte dell’alto corso del fiume, ricco di biodiversità. Di estremo interesse sono anche gli aspetti geologici e geomorfologici, argille variegate di età cretacea, dai caratteristici grigio, rosso e verdastro, basalti colonnari, “marmitte dei giganti”. E poi boschi di salici, pioppi e oleandri, vegetazione palustre e piante d’acqua. Ma bisogna fare in fretta: tutto potrebbe essere cancellato, coperto sotto una discarica abusiva.
Da http://www.argocatania.org

martedì 12 febbraio 2013

Rocchicella Paliké

Paliké fu fondata nel 453 a.C. da Ducezio che ne fece la capitale del suo stato e il centro della lotta di indipendenza dei Siculi contro i Greci. Per una strana coincidenza del destino la città venne distrutta proprio l’anno della morte del suo fondatore (443 a.C.).
Ma la storia di Rocchicella è ancora più antica tanto da confondersi col mito. In questi luoghi esisteva il lago dei fratelli Palici che deve il nome al mito dei fratelli gemelli nati da Thalia, figlia di Vulcano, rapita e messa incinta da Giove. La povera Thalia, per evitare le ire di Giunone, chiede aiuto alla Terra che la protegge nel suo grembo. I gemelli nascono così due volte: la prima dal ventre della madre e la seconda dalla terra sotto la quale erano seppelliti con la madre (pàlin ikèsthai, nati due volte).
Ma lasciamo a Diodoro Siculo il compito di convincere i nostri lettori circa l’importanza e la bellezza del luogo:
Il recinto sacro era  situato in un campo amenissimo degno della maestà degli dei; e tale è quella veramente grande pianura, nella quale è il lago; estremamente fertile, deliziosa, e per le montagne, che la circondano bella e pittoresca.
L’edificio era adornato di portici e di logge magnifiche, che lo rendevano ammirabile ed era stimato assai più degli altri e per l’antichità e per la religiosa venerazione, e per i grandi fenomeni che vi avvenivano, soprattutto per i miracoli dei crateri”.
Per altre informazioni visitate la pagina “Rocchicella” di www.etnanatura.it.

domenica 10 febbraio 2013

Grotta riconcu di monte Dolce

Anton Giulio de Amodeo, detto il Filoteo, nel suo trattato del 1591 "Siculi Aetnae Topographia atque eius incendiorum historia" , cita diverse grotte. Fra le altre descrive una grotta nei pressi di monte Dolce, a Solicchiata nel comune di Castiglione di Sicilia, che corrisponde esattamente alla grotta di monte Dolce detta anche Riconcu. Cavità di scorrimento lavico di notevoli dimensioni, con grandi rotoli di lava e con la presenza di diversi reperti che è facile fare risalire ad epoche remote. Maggiori informazioni nella pagina "Grotta di monte Dolce" di www.etnanatura.it. Il libro di Anton Giulio de Amodeo è scaricabile da questo link.

venerdì 8 febbraio 2013

Le grotte del parco Gioeni

La collina ad ovest di Catania conserva innumerevoli grotte di interesse storico e geologico. Dopo la Grotta dei roditori vi propongo di visitare le grotte del parco Gioeni. La prima, Grotta Angelo Musco, in parte rovinata dai lavori di rifacimento del parco, risulta ormai di scarso interesse in quanto di dimensioni ridotte. Più interessante invece la Grotta di tondo Gioeni che si presenta come un unico ambiente con delle lamine di distacco sulla parete sud della cavità.

martedì 5 febbraio 2013

San Giovanni

La basilica di San Giovanni a Palagonia ha un'origine antica e misteriosa. Per la sua conformazione si potrebbe fare risalire al periodo bizantino fra il V e il VI secolo. L'ambiente è quello bucolico della valle del torrente Catalfaro che alterna paesaggi aspri e fascinosi al verde degli aranceti di Palagonia. Per saperne di più visita il percorso "San Giovanni" di www.etnanatura.it.

domenica 3 febbraio 2013

Pozzo Blandini

A Palagonia, poco distante dalla basilica di S. Giovanni, si erge il pozzo Blandini una imponente struttura di ingegno agrario costruita intorno alla metà del XIX sec. La struttura, a pianta circolare ed alta sei metri, costruita intorno al pozzo ,aveva una duplice funzione: sollevare l'acqua attraverso la "noria" (un tradizionale sistema azionato da animali da tiro tramandatoci dagli Arabi) e poi farla arrivare agli aranceti posti più in alto rispetto al pozzo stesso grazie alla forza impressale dalla caduta. Per saperne di più visita il percorso "Pozzo Blandini" di www.etnanatura.it.