giovedì 25 aprile 2013

Alcantara


Molti e molti anni fa, quando gli uomini vivevano con gli dei, a nord dell’Etna, vi era un parco incantato eletto a dimora dalla dea Venere. Questo parco era lambito dal fiume Akesines (infatti negli scritti di Tucidide e di Plinio il Vecchio viene citato come Akesines potamos), mentre i nomi latini erano Assinus o Assinos e Onobala e poi gli arabi chiamarono Al Qantar (il ponte) da cui il nome odierno di Alcantara. Allora le acque del fiume, per volere di Vulcano, erano calde  per permettere alla dea piacevoli abluzioni. Ma Venere, dea dell’amore, si concesse qualche licenza sentimentale che fece giustamente infuriare il dio Vulcano che, mosso dall’ira, fece diventare gelide le acque del fiume. La leggenda vuole che, per volere di Venere, chi abbia il coraggio di immergersi nel fiume possa riacquistare la virilità se uomo e la verginità se donna.

Oggi il fiume ci offre squarci di incomparabile bellezza, siti archeologici che risalgono alla preistoria e al periodo greco-romano, ma anche splendidi manufatti di archeologia industriale (mulini, centrali idroelettriche di fine ‘800) e ambienti geologicamente unici.

Nel sito www.etnanatura.it abbiamo raccolto tutti i possibili sentieri che si possono percorrere:




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