venerdì 29 giugno 2012

Salinelle dei Cappuccini

Per le loro caratteristiche geologiche sicuramente singolari, per il panorama che spazia dal castello di Paternò all'Etna, le Salinelle sarebbero un sito di sicuro interesse se non fossero "affogate" in una montagna indecorosa e puzzolente di spazzatura e immerse in un contesto urbano degradato! Non finiremo mai d'indignarci con chi fa scempio del paesaggio mentre proclama l'amore retorico e blasfemo per la sua terra. Per saperne di più visitate la sezione "Percorsi" di www.etnanatura.it.

domenica 24 giugno 2012

Vallone del Turco


Il vallone del Turco scende da Serra del Salifizio ed è incastonato fra il vallone dell'acqua rocca e monte Zoccolaro. Lungo il percorso è possibile visitare la grotta del Turco. Per saperne di più visitate la sezione "Sentieri" di www.etnanatura.it.

mercoledì 20 giugno 2012

Serra del salifizio



Un percorso indimenticabile! Da piano del vescovo verso le cascate di Acquarocca, per poi salire verso il Faggio della Rocca aggrappato sulla roccia, e poi ancora più in alto sino ad arrivare a Serra del Salifizio a precipizio sulla valle del Bove. Magnifico!

domenica 17 giugno 2012

La grotta delle femmine

Una grotta dal titolo evocativo che ha conservato anche reperti archeologici del castelluccio. Si trova lungo il percorso per la grotta del lamponi ed è indicata da cartelli della forestale. Al suo interno presenta ambienti variegati tipici delle grotte etnee. Si consiglia la visita solo in presenza di personale esperto. Per saperne di più visitate la sezione "Sentieri-grotte" di www.etnanatura.it.

martedì 12 giugno 2012

Le frecce e la cultura acese

Quello che in qualsiasi paese civile è un dato assodato non lo è fra le contrade acesi. Nessun popolo al mondo si sognerebbe di fare sfrecciare una pattuglia di aerei supersonici in una riserva naturale protetta compromettendo l'equilibrio delicato della fauna e permettendo ad una miriade di persone di invadere la riserva senza rispetto dell'ecosistema. Ad Acireale invece avviene col plauso di una sottocultura paesana che si nutre di arroganza e faciloneria, di spocchia e di perbenismo. Dove stanno i zelanti (?), i lions e i tanti club pseudoculturali?

Un capitolo a parte meritano le considerazioni sul costo della manifestazione, sul momento delicato del paese, sulla sofferenza dei terremotati e dei disoccupati che avevano suggerito al Presidente Napolitano di fare a meno delle frecce anche il 2 Giugno, festa della Nazione, dove magari avrebbero avuto un diverso significato ed un contesto più appropriato.

Sul filo dell'arroganza e del non senso la risposta del primo cittadino acese "la manifestazione delle Frecce Tricolori sarà un evento che richiamerà decine di migliaia di persone, ambìto in ogni parte del mondo; è un modo anche per valorizzare la Timpa e farla conoscere e siamo certi che il 10 giugno gioiranno (!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! U N I C O!!!!!!!!!!!!!!!! n.d.r.) la Timpa e i suoi residenti, la fauna e la flora (IMPAGABILE!!!!! n.d.r.). Un’unica grande gioiosa condivisione a dispetto di chi ha del territorio una visione mummificata e senza futuro". Ci chiediamo quale futuro rappresenti una riserva naturale violata e violentata.

Ciliegina sulla torta gli ingressi di favore alla villa comunale, chiusa da tempo perché inagibile e pericolosa, in occasione della manifestazione diviene il balcone privilegiato per la piccola borghesia acese che ritiene essere un vanto ed uno status simbol irrinunciabile il pass d'ingresso alla struttura pericolante.

Amen!

domenica 10 giugno 2012

Grotta del gatto



La grotta del gatto si trova in contrada Ilice ed è di facile accessibilità. Si tratta di una delle grotte più antiche dell'Etna. Per saperne di più visitate la sezione "Sentieri-grotte" di www.etnanatura.it.

martedì 5 giugno 2012

Il 5 per mille per Emergency

Anche grazie al tuo 5 per mille, cureremo gratuitamente le vittime della guerra e della povertà nei nostri ospedali, centri chirurgici, centri pediatrici, centri di maternità, posti di primo soccorso, centri sanitari, poliambulatori, ambulatori mobili e centri d'eccellenza. In Afghanistan continueremo ad accogliere nei nostri Centri chirurgici le vittime della guerra che da ormai più di 40 anni devasta il Paese e a offrire, nel nostro Centro di maternità, assistenza ginecologica, ostetrica e neonatale alle donne del Panshir e non solo. In Sierra Leone, il Centro chirurgico di Goderich continuerà a essere un punto di riferimento per l'intero Paese. In Iraq, ai pazienti del Centro di Sulaimaniya daremo non solo riabilitazione fisica ma anche formazione professionale e aiuto per avviare cooperative: cura e lavoro, per tornare a essere parte integrante della società in cui vivono. Cureremo i bambini nei nostri Centri pediatrici in Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sudan. Il Centro Salam in Sudan continuerà a ricevere pazienti cardiochirurgici da tutta l'Africa, perché riteniamo che anche la medicina "di eccellenza" sia un diritto di tutti. E continueremo a lavorare sempre e di più anche in Italia, curando migranti e persone in stato di bisogno nei nostri Poliambulatori a Palermo e a Marghera e portando i nostri Ambulatori mobili dovunque ce ne sia necessità: aree agricole, campi nomadi...

domenica 3 giugno 2012

Passo dei dammusi

Le lave del 1614 e del 1624, per la loro composizione chimica, hanno creato delle architetture fantasmagoriche di fascino ineguagliabile formando strane immagini a cui è facile associare, come per le nubi, le sembianze di animali e di oggetti. Il Passo dei dammusi è il laboratorio-museo dove la fantasia della lava si è meglio esercitata in un fantasmagorico paesaggio lunare. Per saperne di più visitate la sezione "Sentieri" di www.etnanatura.it.

venerdì 1 giugno 2012

Simeto: grattacieli al posto delle cicogne


«L’Oasi del Simeto è un sito d’importanza comunitaria, una zona di protezione speciale dove fanno tappa ogni inverno duecento specie di uccelli di ritorno dai Paesi caldi». Eppure qui realizzeranno un grattacielo di 40 piani a pochi metri dalla foce del fiume. E, se quest’area venisse cementificata, questi animali rischierebbero di sparire non solo dalla Sicilia, ma da tutta l’Europa. A lanciare l’allarme – con un appello arrivato sul tavolo anche della procura della Repubblica di Catania – 15 associazioni ambientaliste con la Lipu (Lega italiana protezione uccelli) in testa. Per il suo presidente provinciale, Giuseppe Rannisi, il progetto per l’urbanizzazione di 600 ettari all’interno della riserva naturale a sud del capoluogo etneo è una vera e propria follia. Previsti duemega alberghi, rispettivamente di 20 e 40 piani, due campi da golf da 18 buche, una beauty farm, un porto turistico da 1200 posti barca, un ippodromo e persino un centro cinofilo.
Costruzioni per un milione di metri cubi, da realizzare in project financing grazie a un Prusst – Programma di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio – dal nome inequivocabile, “Le economie del turismo”, dal valore di 1,8 miliardi di euro in variante al piano regolatore generale di Catania, datato 1969. In cambio, l’associazione temporanea di imprese che dovrà realizzare l’opera composta da Portnall spa, Oasi del Simeto srl e Studio Petrina srl, si occuperà del recupero delle zone edificate abusivamente all’interno della riserva per un intervento totale di 150 milioni di euro. Sì, perché lo sfregio di questa porzione di territorio non è una novità.
L’Oasi è infatti un’area densamente abitata, con una fortissima incidenza di abitazioni abusive e opere di urbanizzazione primaria mal eseguite. Una zona da decenni soggetta a gravi allagamentinel corso di tutto l’inverno. «Gli allagamenti, al momento, sono un problema molto più grave dei campi da golf e non si trova una soluzione. Siamo stanchi di incontri con la protezione civile» diceNunzio Russo, presidente della decima municipalità catanese, la zona meridionale costiera di Catania che comprende l’Oasi e il villaggio Santa Maria Goretti, ormai soprannominato la piccola Venezia per le continue esondazioni. E la distruzione dell’ambiente naturale? «Il Prusst lo vediamo come qualcosa che valorizzerà economicamente la zona, non credo che possa causare altri problemi» continua sicuro Russo. Mentre il responsabile dell’ufficio Prusst al Comune di Catania, l’architetto Rosario Leonardi rassicura le associazioni ambientaliste: «Terremo conto dei loro rilievi».
Il progetto ha già ricevuto l’approvazione dal consiglio comunale di Catania nel 2003, quando a guidare il comune etneo c’erano il sindaco Umberto Scapagnini e il vice Raffaele Lombardo, attuale presidente della regione Sicilia. «Tra pochi giorni verrà convocata una conferenza dei servizi, nella quale si stabiliranno modi e tempi di esecuzione dell’opera – dichiara Leonardi- Manca solo la data, che verrà decisa dal sindaco». Ma ambientalisti e società civile non mollano. «In una riserva orientata non si può edificare nulla per legge. Figuriamoci alberghi e campi da golf. La situazione attuale? Mi ricorda molto quella di inizio anni ’80 quando, dopo le proteste degli ambientalisti, furono istituite le riserve» dice Rannisi, che studia l’avifauna della riserva del Simeto fin dalla sua istituzione, nel 1984.
Una riserva nata grazie alla legge regionale 98/1981, frutto di una grande protesta ambientalista per la difesa dalle speculazioni edilizie dell’area dello Zingaro, in provincia di Trapani. La realizzazione del Prusst rischia adesso di riportare la situazione «indietro di trent’anni, cancellando quanto fatto fino ad ora». Ma «gli abitanti di queste zone sono in gran parte favorevoli alla realizzazione dell’opera», avverte.
Intanto la zona rimane terra di nessuno. Per accorgersene basta fare un giro tra le dune sabbiose e gli sterminati canneti dove ogni inverno cicogne, beccacce di mare e cannaiole usano le aree umide come base di rifornimento per i lunghi viaggi verso il nord d’Europa. Mentre ammiriamo il nido di due cicogne, un motoscafo percorre la foce del fiume. «Naturalmente, è vietato, ma qui nessuno controlla», spiega il presidente Lipu indicando un elicottero delle forze dell’ordine nel cielo: «Anche quello da qui non dovrebbe passare». I cartelli di divieto sono però quasi del tutto illeggibili. Compreso quello di balneazione, posto non solo per preservare la natura: «A poche centinaia di metri scarica il depuratore di Catania» sottolinea, mentre alcuni ragazzini, incuranti del divieto, giocano in acqua. «E’ incredibile se non si conoscono le abitudini degli animali ma, nelle stesse acque che alimentano il depuratore, ci sono centinaia di uccelli che approfittano di tutte le zone umide cittadine».
da http://www.ilfattoquotidiano.it/